Tormentato, conflittuale, se non apertamente ostile: il rapporto tra i videogiochi e la comunità LGBT (acronimo di lesbian gay bisexual e transexual) è tutt'altro che pacifico. I gamers con orientamenti sessuali alternativi rispetto al canone eteronormativo sono spesso discriminati, se non addirittura attaccati - verbalmente - all'interno della comunità. Lo smack talk diretto alle minoranze omosessuali è una pratica assai diffusa durante le sessioni di gioco online, come avevamo illustrato nel marzo del 2011. Fenomeni quali l'omofobia, il sessismo e l'intimidazione sono all'ordine del giorno. Temi di cui si parla poco. Troppo poco: da un lato l'industria preferisce ignorare problematiche scomode. Dall'altra, alcuni temono che un confronto aperto possa paradossalmente esacerbare gli animi e contribuire alla ghettizzazione e stereotipizzazione degli utenti LGBT. C'è infine ch iritiene che affrontare la questione in modo intelligente e maturo sia di vitale importanza. Accogliamo dunque con entusiasmo una recente iiniziativa delle comunità videoludiche di San Francisco e Seattle, due delle città più tolleranti, liberali e progresssiste della West Coast.
Grazie a Kickstarter, diversi giocatori sono riusciti a raccogliere i fondi necessari per organizzare il GaymerCon, "la prima manifestazione di natura ludica e tecnologica con un'enfasi per la cultura geek LGBT". L'evento si terrà nell'agosto del 2013 a San Francisco. Il budget previsto - $25,000 - è stato rapidamente raggiunto e superato: a tre settimane dalla scadenza della campagna, gli organizzatori hanno raccolto oltre $45,000. Non solo: il numero di partecipanti registrati ha raggiunto quota 2,000. Non male per un evento che si terrà esattamente tra un anno. Il GaymerCon ha ricevuto il supporto di numerosi celebrità dell'industria, tra cui la doppiatrice di GLaDOS (Portal) Ellen McLaine, il doppiatore del cecchino di Team Fortress 2 John Patrick Lowrie e Jerry "Tycho" Holkins di Penny Arcade. L'obiettivo della conferenza? Portare in primo piano le tematiche di natura LGBT nei videogame e discutere gli aspetti di natura retorica e procedurale dell'intrattenimento elettronico presente, passato e futuro.
Il GaymerCon è aperto a tutti, ovviamente (lo slogan non lascia dubbi: "Everybody games"), anche a quei videogamers "straight" inviperiti che, nelle ultime settimane, hanno riempito di hate mail le caselle di posta elettronica degli organizzatori. Una parte consistente della comunità videoludica, infatti, è sessualmente insicura e si sente minacciata da qualsiasi allusione o rappresentazione che metta in discussione il paradigma sessuale eteronormativo. Un atteggiamento paradossale se si considera che in alcuni generi (simulazioni sportive e sparatutto in soggettiva, in primis), la tensione omoerotica dell'esperienza simulata è del tutto manifesta. Non solo: L'intolleranza diffusa è sinonimo di profonda ignoranza: andrebbe ricordato che l'inventore del computer moderno, Alan Turing, era omosessuale. A questo proposito, consiglio caldamente la lettura del saggio di David Leavitt, L'uomo che sapeva troppo. Alan Turing e l'invenzione del computer pubblicato da Codice nel 2007, che discuta la vita del geniale inventore, morto in circostanze misteriose dopo essere stato accusato di atti osceni in luogo pubblico con un altro uomo. Gli organizzatori del GaymerCon hanno eletto Turing a guida spirituale dell'evento, insieme a Lynn Convay, informatica statunitense che si è sottoposta alla riassegnazione chirurgica del sesso. La sua storia - segnata da un licenziamento in tronco da parte di IBM, l'azienda per la quale lavorava - è particolarmente triste. Qualcuno dovrebbe tuttavia ricordare ad Activision che senza Alan Turing o Lynn Convay oggi Call of Duty: Modern Warfare non esisterebbe. Eppure, nel caso del celebre sparatutto l'omofobia è già esplicita in uno dei trailers:
Lo stesso vale per Electronic Arts, il publisher di Battlefield 3, un videogame la cui esplicita omofobia è stata brillantemente discussa da Kotaku qualche mese fa. Non è necessario aver letto l'opera omnia di Sigmund Freud per ravvisare nell'ostentazione dei valori macho, iper-mascolina e tecno-virile tipica degli FPS i sintomi di un disagio psicologico...
Ora, non tutti ritengono che il GaymerCom rappresenti la soluzione a un problema perdurante. Per alcuni, è addirittura parte del problema. L'idea di un evento ad hoc per la comunità LGBT potrebbe acuire le tendenze marginalizzanti di questo segmento dell'utenza ed incentivare il comportamento persecutorio delle frange di giocatori più intolleranti. Altri ritengono invece che questa manifestazione avrà l'effetto di sensibilizzare l'opinione pubblica, portando in primo piano temi spesso confinati negli anfratti dei forum e delle in-gamechat.Temi che Luca De Santis, autore di un atteso volume di prossima pubblicazione, Videogaymes, esamina con la sobrietà che si meritano.
Torneremo a parlarne. Nel frattempo, sollecitiamo contributi. Ci interessa conoscere le vostre storie.
Matteo Bittanti
Aspettando Videogaymes... (fonte: Phone Dojo via Reddit)
Una versione di questo articolo è stata pubblicata su WIRED in data 13 agosto 2012