L'imminente apertura del VIGAMUS (20 ottobre 2012) può segnare l'inizio di una nuova era per il divertimento elettronico del Belpaese. Quali sono le sfide passate, presenti e future che una simile organizzazione si trova a fronteggiare? Ne abbiamo parlato con Marco Accordi Rickards, il direttore.
Ludologica: Quali sono le maggiori sfide – di natura logistica, culturale, politica - che hai incontrato durante la progettazione e realizzazione di VIGAMUS?
Marco Accordi Rickards: Realizzare il VIGAMUS, per noi di AIOMI, è stata la sfida delle sfide... un’impresa ai limiti dell’impossibile, a dire il vero. Sulla carta, si trattava di una Impossible Mission, come il leggendario e omonimo videogame: troppo poche persone, troppo esigue risorse e, una volta in fase operativa, troppo poco tempo per completare tutto. Le difficoltà sono state sempre tantissime e sempre presenti su tutti i livelli. Politicamente e istituzionalmente, la battaglia contro la burocrazia è stata a dir poco feroce. Creare un nuovo museo a Roma... già questa idea appariva folle. Ogni pezzo di carta è stato un enigma degno di Maniac Mansion. Avete presente Bureaucracy (Infocom) di Douglas Adams? Ecco: la nascita del VIGAMUS potrebbe essere il sequel perfetto del gioco! Poi, ovviamente, le sfide culturali (cosa esporre, che taglio dare al museo, su quali punti di forza orientarsi) e pratiche (ottimizzare i costi, risolvere questioni di allestimento). Insomma: un vero inferno! Non è un caso che il progetto, pensato durante il 2008 (ricordo che eravamo al Mantova Comics & Games), sia stato portato a termine solo a ottobre 2012. So che per molti non è facile pensarlo, ma in realtà è poco tempo, se vuoi realizzare un vero museo. Perché già arrivare in fondo è un miracolo!
Ludologica: Un museo è, innanzitutto, una piattaforma, uno spazio creativo e non un semplice contenitore di oggetti. Puoi descrivere alcune delle iniziative del VIGAMUS?
Marco Accordi Rickards: Non avrei saputo esprimere meglio il concetto. VIGAMUS non punta solo al passato, tutt’altro: vuole essere una casa del Videogioco, un luogo aperto a ogni iniziativa che tocchi la cultura dei videogiochi, realizzata da chiunque e sotto ogni aspetto. Per questo abbiamo riservato un’ampia area dei locali a una sala da cento posti, la “EPSON Multimedia Conference Center”, dedicata a conferenze, incontri, workshop ma anche, in un prossimo futuro, tornei e altri eventi. Si parte nei giorni del grand opening al pubblico, il 20 e 21 di ottobre, con la sesta edizione di IVDC, la conferenza internazionale di videogiochi organizzata da AIOMI.
Quest’anno il tema è il passato, presente e futuro del Videogioco, e per affrontarlo al meglio all’interno di un museo ci siamo rivolti per lekeynote a due colossi della storia del gaming: Dino Dini, che con Kick Off e Player Manager è stato il re del calcio elettronico nell’Era Commodore, e Martin Hollis, che in Rare ha firmato GoldenEye e Perfect Dark per Nintendo 64, opere seminali che hanno rivoluzionato per sempre i titoli con visuale in soggettiva per console. Ma l’IVDC è solo l’inizio. A novembre dedicheremo una giornata a Space Invaders in occasione dell’arrivo al VIGAMUS del cabinato originale, inviatoci dal Giappone da Taito, nostra partner. Poi ancora sono previste tante iniziative, tra cui anche una presentazione di Ludologica, per noi (ma in realtà per tutti, credo di poter dire) un baluardo imprescindibile della Cultura del Videogioco in Italia.
È importante però chiudere ribadendo che vogliamo essere aperti a contributi esterni, quindi se avete iniziative da proporre, fatelo. Noi siamo qui (la mia mail è marcoaccordirickards (at) aiomi.it).
Ludologica: Oggi i musei sono istituzioni che esistono e operano contemporaneamente nel mondo degli atomi e in quello dei bit. Come intendi sviluppare il sito del VIGAMUS? prevedi di organizzare esibizioni online che complementano quelle "fisiche"?
Marco Accordi Rickards: Per ragioni di gestione del tempo e delle risorse, messo su il sito, ci siamo necessariamente dovuti concentrare sul Museo come luogo fisico. Una volta stabilizzato il VIGAMUS, tuttavia, torneremo a occuparci della sua controparte virtuale, cercando di prevedere espansioni del sito e iniziative nel senso da te descritto. Sarebbe molto interessante organizzare esposizioni online, ma anche sviluppare altri progetti nell’area della preservazione dei beni video ludici. Diciamo che, al riguardo, qualcosa bolle in pentola!
Ludologica: L'apertura del VIGAMUS coincide con l'introduzione di una nuova collana editoriale da te curata. Puoi descriverci il progetto?
Senza reticenze, devo rispondere col dire grazie a te, innanzitutto. Senza il tuo lavoro e le tue battaglie, non avremmo mai pensato di realizzare la collana “Conscious Gaming. Manuali di Cultura del Videogioco” (il mioword processor mi suggerisce di cambiare la parola “conscious” con “couscous”... che sia un’idea?!?).
L’idea è quella di dare subito un’impronta forte al Centro Studi di VIGAMUS, uno dei nostri strumenti chiave, tanto più che AIOMI è stata riconosciuta quest’anno come Istituto Culturale, un achievement che ci rende molto felici. La collana ha un taglio divulgativo e tendenzialmente popolare, nel senso positivo del termine, e si propone di esplorare tre filoni principali: macchine o epoche storiche; tematiche specifiche trasversali; autori o opere. Al momento la collana si compone di quattro volumi: chi è interessato può trovare informazioni sul sito ufficiale della stessa, all’indirizzo www.gameculture.it.
Ribadisco infine che Conscious Gaming e Ludologica sono collane amiche, tanto che ogni nostro volume include una pagina di “consigli alla lettura” con l’intero catalogo di Ludologica.
Ludologica: Il VIGAMUS non è un'isola, ma un arcipelago. Quali accordi e partnership hai intrapreso con altre strutture museali ed educative italiane ed estere?
Marco Accordi Rickards: Partiamo dall’Italia. Roma Capitale a parte (ma il ringraziamento è doveroso), abbiamo stretto un accordo quadro di studio e ricerca con l’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” (Facoltà di Lettere e di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali), che si concretizza dal day one con una mostra dedicata all’uso di tecnologie proprie del videogioco (modellazione 3D) nell’antropologia fisica, con ricostruzioni degli ominini che hanno segnato l’evoluzione umana. Anche qui, rimando al sito ufficiale della mostra, tenutasi in Università a settembre ma che sarà al VIGAMUS dall’apertura fino a tutto il 2013: www.ivoltidelpassato.com.
Cito poi l’accordo con Games Collection, sito che raccoglie i maggiori collezionisti d’Italia e che è da sempre grande amico e supporter di AIOMI. Infine mi piace ricordare Milestone, il maggiore studio di sviluppo in Italia, che con noi lavorerà per creare la VIGAMUS ACADEMY per favorire la formazione di nuovi developer e che nel VIGAMUS presenterà WRC3 con una interessantissima mostra temporanea di tre mesi.
Sul piano internazionale, il VIGAMUS è parte di EFGAMP, la European Federation of Game Archives, Museums and Preservation Projects, della quale AIOMI è membro fondatore insieme al Computerspielemuseum di Berlino, il primo museo del videogioco al mondo, partner di VIGAMUS. Siamo poi supportati da molte importanti aziende mondiali: Taito Corporation, id Software, Epson, TDK e nVidia. Altra importante partnership è quella con MEGA, associazione tedesca dedita allo studio e alla preservazione dei beni videoludici, che porterà a Roma in pianta stabile una selezione di pezzi della sua collezione.
Questo, tuttavia, è solo l’inizio: vogliamo infatti stringere una fitta rete di accordi e alleanze per dar vita a iniziative e programmi culturali sempre più ricchi.
Ludologica: Cosa può fare il VIGAMUS per modificare la percezione sociale e culturale del videogame in Italia?
Marco Accordi Rickards: Dare un segno tangibile che il Videogioco è sì divertimento ed è sì mercato e industria, ma anche e soprattutto cultura e arte. Che ha una storia ormai importante e tante menti brillanti di donne e uomini che hanno espresso le loro idee e i loro sentimenti attraverso questo nuovo e rivoluzionario medium. Il VIGAMUS è un monumento a tutto ciò, e da questo primo grande gradino contiamo di arrivare a toccare il cielo con un dito. Siamo videogiocatori, in fondo. Le sfide impegnative non ci spaventano!
LINK: Vigamus
LINK: Conscious Gaming. Manuali di Cultura del Videogioco
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Immagini: Vigamus