Segnalo che Il lavoro culturale ha pubblicato un brillante speciale sul tema della narrazione multimediale a cura di Angela Maiello che raccoglie tutti gli interventi tenuti nel corso della conferenza Tecnica, multimedialità, narrazioni svoltasi presso l'Accademia Belgica e la Casa della Memoria e della Storia il 28 e il 29 maggio 2015 e organizzata dall'Università la Sapienza di Roma.
La diffusione delle tecnologie digitali e delle prassi partecipative della rete ha come effetto, tra gli altri, lo sviluppo di nuove forme narrative, che si contraddistinguono per il loro carattere multimediale ed interattivo.
Queste nuove modalità della narrazione mettono in crisi la tradizionale categoria di autore, poiché sono il frutto di processi aperti agli utenti informali del web, non più limitati ad una nicchia ristretta di professionisti (artisti, videomaker, registi, scrittori). Si viene a produrre, così, il potenziale per un uso originale e creativo dei protocolli multimediali, che necessita ancora di essere adeguatamente compreso e dispiegato. A fronte delle forme di esperienza che sicuramente stiamo perdendo, ne stiamo forse guadagnando di nuove?
Sono questi i temi e le questioni al centro del convegno “Tecnica, multimedialità e nuove forme di narrazione”, tenutosi a Roma il 28 e il 29 maggio 2015, di cui qui vengono pubblicati gli atti, accessibili tramite la mappa concettuale navigabile che trovate di seguito. La natura interdisciplinare del convegno, il dialogo vivace che esso ha generato e la varietà di questioni affrontate meritano di essere restituite allo spazio aperto della rete, per continuare a produrre dibattito e riflessione.
Introduce il filosofo Pietro Montani con un bel saggio intitolato Ludicità e interatività: il saper fare dei nativi digitali, di cui potete leggere di seguito un breve estratto:
Insomma, quel gioco concentrato e ilare somiglia a un’“arte” (cioè a una techne, a un saper-fare) perché sta cooperando alla costruzione dellacompetenza simbolica della nostra bambina. E il fatto che accada sullo schermo di un portatile non è per nulla un fatto da trascurare, se non altro perché ne sappiamo ancora pochissimo di queste nuove forme di costruzione di una competenza simbolica in ambiente digitale. Alle quali, infatti, abbiamo pensato di dedicare un convegno, cominciando a interrogarle sotto il profilo della loro valenza narrativa (che ora possiamo benissimo attribuire anche al gioco della nostra bambina, immaginando che stia seguendo una storia illustrata o, perché no?, la stia addirittura producendo, smontandola e rimontandola, chi lo sa). (Pietro Montani)
Lo speciale include il mio intervento Cenni di fotoludica, tratto da Orizzonti di Forza, di cui potete leggere il testo completo qui.
Nell'area della Ludicità spiccano inoltre il contributo di Francesco Restuccia su Harun Farocki e Paolo Peverini sulle tecnologie indossabili nella vita quotidiana.
Buona lettura!