Quella che segue è la trascrizione della mia introduzione al GAME TALK di Robert Yang che si è tenuto all'Università IULM di Milano il 19 giugno 2019.
Buonasera a tutti e grazie per essere qui in questa caldissima giornata di giugno. La presentazione odierna conclude la seconda edizione dei GAME TALKS e siamo davvero felici di avere a Milano Robert Yang, uno dei più interessanti, originali ed innovativi game designer della nuova scuola americana.
Lascio a Stefano Sanitate, uno dei nostri studenti, il piacere di presentare Robert.
Io vi rubo un paio di minuti per fare il punto della situazione e per anticipare alcuni sviluppi.
Come sapete, abbiamo introdotto il Master of Arts in Game Design della IULM due anni fa. La seconda edizione si avvia alla conclusione e la terza comincerà a novembre. Per tutti gli interessati, il processo di selezione è aperto fino a ottobre.
Lungi dall'essere un semplice programma formativo, questo Master rappresenta il tentativo di offrire agli studenti, al pubblico e a tutti gli interessati una piattaforma per ripensare il game design in quanto tale. Riteniamo utile, anzi essenziale, introdurre una prospettiva più ampia, creativa, innovativa ed eclettica rispetto a quella squisitamente istituzionale, che privilegia gli aspetti puramente mercantili e commerciali. Per questo motivo, in aggiunta a una didattica di primissimo livello, offriamo un ventaglio di proposte legate alla cultura videoludica in quanto tale. Tali proposte spaziano dai GAME TALKS alle conferenze, dai festival ai workshop.
I GAME TALKS sono presentazioni, performance e seminari che celebrano la cultura, arte e creatività dei videogiochi e dei loro creatori. Situati all’intersezione tra game design, Game Art e game studies, i GAME TALKS mirano a stimolare, ispirare e sorprendere. Abbiamo organizzato quindici incontri in due anni e, nella stragrande maggioranza dei casi, abbiamo condiviso con il pubblico le registrazioni audiovideo. Le trovate tutte qui.
I GAME TALKS trattano differenti aspetti di quella pratica espressiva che è il game design. In questi dua anni, lo abbiamo fatto dalla B alla Y: siamo partiti da Andrea Babich per arrivare a Robert Yang, ovvero dalle produzioni tripla A di un megastudio come Ubisoft a quelle più personali di un auteur carismatico e idiosincratico.
I GAME TALKS sono accompagnati da altrettanti GAME WORKSHOP appannaggio esclusivo degli studenti del Master. Gli iscritti ricevono feedback prezioso da professionisti e autori affermati sui GAME PROJECTS a cui stanno lavorando. Per esempio, possono passare una giornata intera a sviluppare interfacce alternative per i propri videogiochi, seguendo i suggerimenti di Tatiana Vilelas Dos Santos...
...Oppure apprendere tecniche di design da un artista sperimentale come Robert Yang e, magari, testare in anteprima il suo gioco in fase di sviluppo...
Oltre ai GAME TALKS e ai GAME WORKSHOPS, il Master of Arts in Game Design dell'Università IULM propone iniziative che si collocano all'intersezione tra tecnologia, arte, cinema e cultura visiva come il Milan Machinima Festival, un evento ufficiale della Milano Design Week, giunto alla terza edizione. Il machinima è un artefatto affascinante per via della sua natura ibrida: nasce in un contesto videoludico, ma presenta caratteristiche tipiche dell'audiovisivo "tradizionale": è lineare, sequenziale e non interattivo. Forse qualcuno di voi è al corrente che molti game designer di successo, come Hideo Kojima, avrebbero voluto intraprendere la carriera cinematografica: il videogioco è stato una sorta di ripiego. Per converso, affermati registi sperimentali come Phil Solomon, si sono spesso confrontati con il medium videoludico per creare opere inclassificabili. Il machinima, sotto certi aspetti, rappresenta la fusione del cinema e del videogioco. In breve, questo festival offre al pubblico un'immagine del videogame molto lontana da quella promossa dall'industria - mero intrattenimento, prodotto commerciale etc. - coinvolgendo artisti internazionali ma anche studenti della IULM, che, non a caso, hanno presentato i loro progetti sia durante l'edizione 2017 che in quella 2018.
Inoltre, insieme agli studenti e agli alumni, in questi due anni abbiamo organizzato eventi incentrati su specifiche tematiche, dalla relazione tra gender e i videogiochi...
all'ascesa degli eSports...
dalla localizzazione dei videogiochi...
alle implicazioni culturali, sociali, politiche e artistiche di specifici videogiochi...
In breve, all'Università IULM il videogioco si colloca al centro di una serie di riflessioni eterogenee e di pratiche diversificate.
Questo impegno a tutto campo proseguirà per i prossimi anni e, a questo proposito, vorrei concludere questa breve intro citando due iniziative che spero saranno di vostro gradimento.
Per cominciare, segnalo che la seconda edizione di GAME SHOW si terrà l'11 ottobre 2019. In questa occasione, gli studenti del Master of Arts in Game Design presenteranno i loro progetti finali e conseguiranno i loro diplomi. Come per l'anno scorso, l'evento è gratuito e aperto al pubblico. Presto condivideremo sul sito del Master i loro GAME PROJECTS. Stay tuned!
La seconda iniziativa è l'edizione 2020 dei GAME TALKS. A questo proposito, stiamo raccogliendo proposte, sollecitazioni, suggerimenti e desiderata da parte di studenti, partecipanti e interessati: Quale game designer vi piacerebbe avere a Milano? Quale artista? Performer? Scriveteci!
In autunno comunicheremo la line up finale.
Detto questo, vi lascio in compagnia di Robert Yang e del suo attesissimo talk, SEX IN GAMES.
Se i videogiochi sono arte e se l'arte riflette la vita, perché quelli che trattano il sesso e l'intimità sono così rari? OK, forse il sesso non è una parte importante della tua vita… Ma se lo fosse, perché i videogiochi rappresentano questo tema in modo così sbagliato? In questo intervento, Robert Yang illustra le rappresentazioni del sesso nel contesto videoludico, descrivendo alcuni principi di design utili per sviluppare progetti sul tema e citando le (varie) istituzioni e barriere che limitano l'espressione sessuale, nell’industria videoludica e su internet.
Robert Yang sviluppa videogiochi sorprendentemente popolari sulla cultura e l'intimità gay: deve la sua fama al suo storico simulatore di sesso da bagno The Tearoom e al simulatore di doccia maschile Rinse and Repeat. Il suo trittico di sesso omosessuale Radiator 2 ha conquistato oltre 150.000 utenti su Steam. Assistant Arts Professor presso l’NYU Game Center, Robert ha tenuto conferenze alla GDC, IndieCade, Queerness and Games Conference, e Games for Change. Ha conseguito una laurea in letteratura inglese presso l’università della California a Berkeley e un MFA in Design e Tecnologia presso la Parsons School for Design.