La coda di fronte a un negozio GameStop. Image source: MSNBC
Il coverage del caso Gamestop sulle pubblicazioni dei normies – dai quotidiani italiani (ma non solo), fino alla patinata ma notoriamente vacua Rivista Studio – rivela profonde lacune circa la cultura gamer, il che si traduce in interpretazioni non solo superficiali, ma fuorvianti. Si è letto di tutto in questi giorni. Il short squeeze è stato definito una rivolta populista contro la finanziarizzazione iper-capitalistica (il Washington Post, senza apparente ironia) o persino la realizzazione del programma di Occupy Wall Street (cito verbatim da Bloomberg, nientemeno). Ovviamente, non è né l’una né l’altra cosa. Le iniziative dei Redditrolls – noto hotspot criptofascista catalizzatore del movimento Gamergate, culminato con l’elezione del Presidente-meme Donald Trump e un tentato colpo di stato, tra le altre cose – sono state guidate dal ringleader Keith Gill aka u/DeepFuckingValue, trentaquattrenne influencer economico. La presunta “rivoluzione spontanea, bottom up” è stata, in realtà, un’operazione ro-coco, coordinata-e-continuativa. Ogni rete, del resto, ha dei nodi. Cfr. l’edgelord Musk il cui tweet su “GameStonk!!” è il nuovo covfefe.
Certo, alcuni pesci grossi hanno perso dei soldi, ma la finanza nel suo complesso – espressione paradigmatica della ludicizzazione neoliberista – non ha subito danni significativi. L’idea che un gruppo di speculatori-hikikomori barricati nelle stanzette rosa-neon nelle case dei genitori (nota 1) abbia dato inizio alla rivoluzione non è semplicemente comico, ma tragico. Lo conferma il fatto che asset manager come BlackRock e hedge fund colossali come Citadel hanno comunque portato a casa il risultato. Parlare di “democratizzazione” della borsa non è solo stupido, ma pericoloso, perché rivela la vulnerabilità di un’informazione giornalistica frettolosa e incompetente, esponendola agli attacchi cospirazionisti al motto sguaiato di “fake news” e ai forconi di “enemy of the people”.
Gli anon di r/wallstreetbets – 4.3 milioni di fanboy di Minecraft – non sono rivoluzionari con il cuore in mano, ma semplici speculatori. Parvenu con una GPU nVidia che utilizzano l'app che ha gamificato gli investimenti finanziari, Robinhood. Occupy Wall Street si era battuta per l'abolizione del debito studentesco, per il reddito di cittadinanza, per l’assistenza sanitaria nazionale, per ritmi di lavoro meno brutali, per il rispetto dell’ambiente. Ma soprattutto, Occupy Wall Street aveva invocato riforme per scoraggiare lo shorting, che stanno alla finanza come il cheating ai videogiochi. Aveva eletto Bernie Sanders a santo patron e aveva celebrato il programma di riforme di Elizabeth Warren. Per converso, i troll venerano il protagonista di The Wolf of Wall Street: se proprio vogliamo utilizzare un termine abusato e svuotato di ogni significato come democratizzazione, andrebbe precisato che l'unica cosa che questo episodio ha democratizzato è la speculazione. Non vedo grandi ragioni per festeggiare.
I troll di Reddit - al pari dei gamer risentiti e vittimistici di Gamergate - lumpenproletariat dell’era digitale - nonché ai complottisti del culto di QAnon – esemplificano la logica dello sciame, come spiega la studiosa Torill Elvira Mortensen nel saggio incluso in Game Over. Usano la rete in modo sofisticato per coordinare attacchi contro bersagli specifici – politici, giornalisti, figure istituzionali e, in questo caso, Citron Research e Melvin Capital – in nome dei lulz. Ma la logica che li anima, come ci ricorda Angela Nagle, è dichiaratamente nichilista, non costruttiva. La mascolinità geek (nota 2) privilegia status e reputazione in un contesto di iper-competizione tribale. Qui la metrica privilegiata è la lunghezza della verga: la cultura gamer è puerile, la sua retorica impregnata di cinica ironia. r/wallstreetbets non è differente: l’obiettivo è trasformare Gamestop in un meme, because the internet. Del resto, i videogiochi presentano numerose affinità con il mercato azionario in quanto tale – non a caso, si parla di “giocare in borsa”: tanto l’immaginario videoludico quanto Wall Street promettono a un esercito di frustrati (per lo più maschi, per lo più bianchi, per lo più impoveriti) ingabbiati nel grinding quotidiano la possibilità di conseguire quelle “vittorie” negate al di fuori dagli schermi e festeggiare con il "pollo fritto". Il level up – l’agognata mobilità sociale – è un mito.
In breve, non ci troviamo di fronte a un movimento propositivo e riformista, ma rovinoso e reazionario: esemplifica l'atteggiamento irriverente dell’adolescente con una passione per la trasgressione fine a se stessa. Ma celebrando le “goliardate” si legittima un modus operandi tossico: Gamergate non hanno prodotto dei "bontemponi”. Gamergate ha prodotto i Proud Boys e Marjorie Taylor Greene. Gamergate ha prodotto l’assalto al Campidoglio. Che la finanza abbisogni di una “profonda regolata” è fuori discussione: si tratta di un sistema marcio e distorto, creato dalle élite per le élite, scorporato dalla vita vissuta della maggior parte degli esseri umani. Ma gli hooligan di Reddit non rappresentano la soluzione alla metastasi neoliberista di Wall Street, come ci ricorda Dan Dixon sul Guardian che paragona gli utenti delle imageboard a un esercito di “formiche che divorano una carcassa”.
“Gamestonk!!” non è altro che l’ennesimo ritorno di Gamergate perché oggi, la cultura in quanto tale, è Gamergate. Nel caso dell'originale Gamergate, i gamer avevano reagito con astio contro un percepito attacco contro i “loro” videogiochi – sparacchini, violenti e guerrafondai interpretati da maschi superdotati – da parte di ciò che definiscono “cultura woke” e “social justice warriors”. Oggi, i gamer di r/wallstreetbets hanno reagito con astio contro un percepito attacco nei confronti della catena GameStop, metonimia della cultura videoludica, da parte di ciò che definiscono “suits” (gli hedge fund), che negli ultimi vent'anni ha contribuito a rendere la loro esistenza miserabile sul piano economico e che solo per mezzo dei videogiochi possono sperimentare quella realizzazione personale inaccessibile IRL.
Ora, che i “giustizieri” di Reddit possano fare da catalizzatore a una (profonda, necessaria, improrogabile) riforma di un sistema finanziario dominato da soggetti che generano zero valore – gli hedge fund che si arricchiscono con lo shorting sono l'ennesima conferma che il “libero mercato” senza regole premia parassiti come Melvin Capital e per i quali è impossibile provare la benché minima forma di empatia – è ingenuo quanto credere che Trump possa (o voglia) “bonificare la palude”.
LOL indeed.
Riassumendo:
- la parabola Davide-contro-Golia della stampa mainstream è fuorviante perché ignora il fatto che diversi hedge fund e investitori istituzionali si sono enormemente arricchiti grazie all'iniziativa dei Redditrolls - il parassitismo non conosce limiti;
- la cosiddetta "rivoluzione populista" di r/wallstreetbets non è affatto una rivoluzione, si tratta semmai di una democratizzazione della speculazione finanziaria;
- l'episodio esemplifica la contrapposizione tra Silicon Valley e Wall Street: per “Papa” Musk, il fallimento di alcuni hedge fund divorati dalle formiche di Reddit è una vendetta considerando che Tesla è stata attaccata a più riprese da gruppi di investimento che ritengono assolutamente spropositato il valore delle azioni (ineccepibile). Da sempre, gli squadristi si sporcano le mani per i capitalisti;
- l'immaginario del gaming e quello della finanza sono commensurabili giacché entrambi promettono fantasie di potere, emancipazione e ricchezza a gamer emasculati e impoveriti (economicamente e culturalmente); entrambi gli immaginari si basano su logiche solo apparentemente meritocratiche; entrambi privilegiano metriche puramente quantitative e logiche manichee (vincitori e perdenti).
Quando la conversazione mainstream diventa indistinguibile dallo shitposting di 4chan l'unica soluzione è l’unplug.
Note
(1) Ironicamente, la generazione Boomerang è un effetto diretto della crisi economica del 2008, mai veramente superata, per lo meno negli Stati Uniti.
(2) THINKGEEK non è solo una catena, è un vero e proprio modus pensandi.
Per approfondire