Un nuovo contributo di Gioacchino Toni pubblicato su Carmilla Online conclude un’approfondita analisi della radicalizzazione online di matrice videoludica che in tre appassionanti episodi descrive le connessioni tra i videogiochi e gli ambienti dell’alt-right statunitense. L'autore cita diversi studi che evidenziano una sovrapposizione parziale tra il target di riferimento dell'alt-right e quello dell’industria videoludica. Toni si sofferma in particolare sul caso GamerGate, che risale al 2014 e che è stato descritto come una campagna di molestie online coordinata e continuativa contro alcune donne nel mondo dei videogiochi. Il fenomeno ha visto la partecipazione di molti esponenti poi diventati importanti nel contesto dell’alt-right. In realtà, GamerGate può essere definito come un preoccupante esercizio di multiplayer online dalle conseguenze sociali, politiche e culturali di vasta portata, tra cui l'elezione di Trump e l'avvento di QAnon.
Richiamando gli studi dell'americano Michael Salter, Toni sottolinea come nella cultura occidentale l’equiparazione tra mascolinità e tecnologia abbia portato alla crescente diffusione nonché normalizzazione della cosiddetta “mascolinità geek” che rivendica la padronanza tecnologica come elemento centrale dell'identità maschile, un fenomeni particolarmente diffuso nel primo mondo. In questo senso, GamerGate rappresenta una reazione ostile ed aggressiva contro l’ingresso di donne e soggetti appartenenti a minoranze (razziali, sessuali etc.) in ambienti prima appannaggio di uomini bianchi eterosessuali.
L’autore evidenzia poi come logiche provocatorie e controculturali non siano prerogativa della sola sinistra ma vengano utilizzate efficacemente anche dall’alt-right, criticando la tendenza ad esaltare acriticamente il valore trasgressivo delle sottoculture, tema centrale dell'imprescindibile contributo di Angela Nagle, Contro la vostra realtà.
Toni conclude affermando l'inadeguatezza delle tecnologie online a sviluppare esperienze realmente trasformative, e la necessità di evitare facili scorciatoie o alleanze con posizioni politiche inaccettabili. Personalmente ritengo che il fenomeno della collusione tra politica e videogiochi sia largamente sottovalutato, abbia una portata globale anziché limitata agli Stati Uniti, e che gli effetti più deleteri del legame tra cultura gamer e politica siano destinati a crescere nei prossimi anni.
I precedenti episodi:
La radicalizzazione online di matrice videoludica 1 di 3 (10 luglio 2023)
La radicalizzione online di matrice videoludica 2 di 3 (14 luglio 2023)
La radicalizzazione online di matrice videoludica 3 di 3 (23 luglio 2023)