Tra filosofia, critica cinematografica, analisi sociale e gender studies, Le strade furiose di Mad Max è la prima pubblicazione in Italia ad analizzare l’universo desolato proposto da George Miller nei film dedicati a Max Rockatansky, l’eroe di un mondo post-atomico. Fin dall’uscita di Interceptor nel 1979, la saga ha plasmato in modo decisivo l’immagine distopica e selvaggia dello scenario post-apocalittico; una realtà desertica, popolata da crudeli bande di predoni dal look steampunk a bordo di affascinanti e terribili veicoli assemblati con pezzi di vecchie automobili, teschi, carcasse e arrugginiti oggetti del passato. Scocche infernali e potenti che viaggiano veloci su terre devastate, in cui l’uomo è ridotto a un unico istinto: sopravvivere. In queste pagine, critici e filosofi speculano partendo dagli spunti regalati dalla distopia radioattiva delle pellicole di Mad Max per affrontare i limiti e le prospettive della nostra finita esistenza. Il libro, curato da Rudi Capra e Antonio Pettierre, è arricchito da una postfazione di Matteo Boscarol.
Il mio contributo si intitola Sfuriata. Tensioni ludo-petro-mascoline nel videogioco Mad Max. La tesi portante del saggio è che nell’action game sviluppato da Avalanche Studios e pubblicato da Warner Bros Interactive Entertainment nel 2015, si annidano le tematiche profonde della petro-mascolinità e della mascolinità geek, due ideologie che si intersecano nel moderno paesaggio videoludico, convergendo in ciò che ho definito la ludo petro mascolinità. In questo sintetico video essay, riassumo alcuni concetti clou.
Aggiornamento (22 maggio 2024): Un estratto del saggio è stato pubblicato sulla rivista letteraria L'indiscreto ed è accessibile qui
Le strade furiose di Mad Max sarà disponibile dal 24 maggio e può essere pre-ordinato cliccando sull'immagine sottostante: