Everyday Daylight (2021) è una performance live ambientata a Grand Theft Auto V, in cui tre membri del collettivo austriaco in collaborazione con il filmmaker francese Ismaël Joffroy Chandoutis trasformano la città virtuale di Los Santos in un museo a cielo aperto. Presentata come una lecture interattiva e performativa, l’opera guida lo spettatore attraverso i luoghi simbolici della videoarte ludica e del machinima, smontando dall’interno la logica predeterminata del videogioco. Anziché inseguire azione o violenza, Everyday Daylight propone una riflessione critica su paesaggi digitali, memoria algoritmica e lavoro invisibile, reinterpretando lo spazio ludico come terreno di indagine artistica e politica.
Riconosciuti a livello internazionale per il loro approccio pseudo-marxista e la pratica di counter-gaming, Total Refusal si appropria di videogiochi mainstream per svelare le ideologie nascoste nei mondi simulati. In Everyday Daylight, l’assurdità del lavoro ripetitivo svolto dagli NPC e l’illusione di libertà offerta da ambienti interattivi diventano strumenti per interrogare il capitalismo digitale tout court. Con tono ironico ma rigorosamente analitico, la performance rivendica il potenziale critico del giocare, ripensando il videogioco commerciale come piattaforma per l’arte, la teoria e la disobbedienza simbolica.
Questa performance amplia ed espande il saggio Paesaggio contemporaneo con carcasse stradali. Il machinima e la video arte sulle autostrade di Los Santos incluso nel volume Videoarte Ludica. Videogioco, cinema, machinima (Mimesis, 2025), discusso sinteticamente nel video.
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